lunedì 28 febbraio 2011

Astrattismo,simbolismo, surrealismo si incrociano nelle sintesi di un grande Maestro

Galleria Fotografica     


Gian Mario Pollero (1911 – 1985), durante l'adolescenza, resta affascinato dal "Manifesto dei pittori futuristi" enunciato nel 1910 dai pittori che aderiscono al movimento fondato da Filippo Tommaso Marinetti.
Dal 1933 al 1937 si iscrive ai corsi della scuola d'arte Bartolomeo Guidobono che segue con grande passione. Uno dei suoi maestri é Eso Peluzzi con il quale stringe una profonda amicizia.  I due artisti sono uniti sul versante delle ricerche cromatiche, ma perseguono visioni interpretative diverse.

Nel corso degli anni '30 e '40, insieme ad altri artisti savonesi tra cui il poeta pittore Vittorio Osvaldo Tommasini detto Farfa, dà vita ad animati cenacoli artistici imperniati sulle tecniche e sulla interpretazione emotiva del futurista. Le loro argomentazioni si alternano tra il serio ed il faceto attraverso un ricco scambio di idee e di fantasie talvolta spinte sino al grottesco. Nel 1948 Gian Mario Pollero dedica a Farfa un ritratto per suggellare la loro amicizia e la loro sintonia in ambito artistico.

Nel '47 fonda con Achille Cabiati, Mario Bonilauri e Gigi Caldanzano il gruppo sperimentale del "Cavallino Rosso". Negli anni '50 - '60 partecipa, ad Albissola, al fenomeno culturale che fa della cittadina ligure una delle capitali mondiali dell'arte.

Lontano da ogni compromesso commerciale, Pollero, che fu anche scultore, ceramista, incisore, creatore di gioielli, resta il prototipo dell'artista schivo e isolato, votato ai propri ideali di moralità e libertà.

 Di notevole interesse la sua prima produzione geometrica-astratta, in cui si nota una ricerca di purezza e di equilibrio mirante a far assumere alle figure geometriche ordine e chiarezza e ad esaltare i contrasti quasi "optical" tra zone bianche e zone nere.

  Sono opere composte ed eleganti, capaci di una profonda liricità fondata 
sull'armonia di colore, luce, spazio e movimento.

(Marco Pennone in Bibliografia Grandi Maestri - Ed. Centro Diffusione Arte 2007)


 I riferimenti vanno soprattutto a Soldati, ma anche a Licini, Magnelli, 
Reggiani e, nel campo della scultura, a Melotti e a Fontana. 
(Marco Pennone in Bibliografia Grandi Maestri - Ed. Centro Diffusione Arte 2007)

Pollero con la moglie Angelina e Gigi Rossello, tra Silvana Alliri e Gigi Caldanzano

Pollero con Eso Peleuzzi

Pollero con Carlo Giusto (1954)

Riflessioni tra Pollero e Giusto


Carlo Giusto, G. Mario Pollero, Antonio Sabatelli


Mostra a Savona 1950- Gianpaolo Parini con G. Mario Pollero

Gian Mario Pollero con "L'Urto"
Premiazione 1959
Mostra anni '60




Quando esponeva nella sua città, Gian Mario Pollero era solito presentare le sue "personali" nelle sale comunali oppure presso la Galleria Sant'Andrea di Luigi Pennone in via dei Consoli, presso la Galleria 
“La Fontana” di Luigi Rossello in piazza Marconi e poi in via Astengo o presso la galleria Cona 
che allora era in via Mistrangelo 



 


Galleria di Luigi Rossello:
al centro, scultura di Agenore Fabbri,alle pareti pittori italiani tra cui Pollero e stranieri: Mathieu, Lam, Jorn, Delaunay, Mirò


NOTA: Luigi Rossello (12/12/1928) inizia la sua attività come lucidatore e restauratore di mobili antichi, quindi apre un laboratorio di cornici frequantato da artisti emergenti in Savona con i quali stringe amicizia. Nel corso degli anni '60 rileva la galleria d'arte "La Fontana" di Piazza Marconi a Savona ed inizia ad esporre le opere dei pittori che animavano i cenacoli albissolesi.